< SERENO>

di Giuseppe Ungaretti



Dopo tanta 

nebbia

a una 

a una

si svelano

le stelle


Respiro 

il fresco 

che mi lascia 

il colore del cielo


Mi riconosco

immagine 

passeggera


Presa  in un giro

Immortale














                                 


Disegni di Rosalba Madonia
tecnica: gessetti su carta



 


MOSTRA D'ARTE 

DELL'ARTISTA 

GIUSEPPA D'AGOSTINO 

dal titolo

"LES FLURS DU MAL"

8 marzo 2022

Biblioteca Comunale -Casa Cultura Caterina  

via Pietro Novelli, 5 Monreale



























GIUSEPPA D’AGOSTINO nasce a Palermo nel 1958. Sposata con due figlie vive ed opera a Monreale. Ancora bambina dimostra una spiccata tendenza per le più diverse forme artistiche, favorita dagli insegnamenti ed incoraggiamenti  paterni.

Frequenta l’Istituto d’Arte per il mosaico di Monreale dove si diploma “maestro d’arte”. Ma il più profondo interesse e la dimestichezza con gli strumenti della pittura la spingono naturalmente verso questa disciplina: di cui è sostanzialmente  autodidatta.

L’irrequieta vitalità e la gioia di vivere della D’Agostino si arricchiscono nel tempo di motivi che traggono spunto e consapevolezza della vita e dell’ambiente di lavoro. Da qui un trasporto ed un’attenzione verso le problematiche esistenziali che fanno della vita della morte e di tutti i “perché” del quotidiano il perno dell’agire e del vivere dell’uomo.  Il messaggio della D’Agostino riesce a trovare punti di contatto con il pubblico attraverso la comunicazione di intensi valori universali. Di lei hanno scritto:

Cristina Casamento, Gianni Cerioli, Leonarda Di Meo. Maco Fragonara, Francesco Federico, Salvo Ferlito, Giovanna Galli, Antonella Galli, Aldo Gerbino, Christian Germak , Michele Govoni, Antonio Davide Madonna, Giulia Noto, Gabriella Reccia, Laura Romano, Tommaso Romano, Pino Schifano,Maria Antonietta Spadaro, Emilia Valenza.



PER LA CRITICA D'ARTE  SU GIUSEPPA D'AGOSTINO CONFRONTA ALTRO POST  


















PINOCCHIO FIABA

In Biblioteca ...  per i bambini...

La fiaba e studio critico su "Pinocchio" 


 C. COLLODI

Copertina e tavole di Umberto Faini

Disegni nel testo di Roberto Sgrilli

 

C'era una volta .....

-Un re! - diranno subito i miei piccoli lettori.

No, ragazzi, avete sbagliato. C'era una volta un pezzo di legno.....semplice, di quelli che d'inverno  si mettono nelle stufe e nei caminetti per accendere il fuoco e per riscaldare le stanze.

...il fatto è che un bel giorno questo pezzo di legno capitò nella bottega di un vecchio falegname ....aveva nome Mastr'Antonio ma tutti lo chiamavano mastro Ciliegia per via della punta del suo naso che era sempre lustra e paonazza come una ciliegia matura.

...ma quando fu lì per lasciare andare la prima asciata, rimase col braccio sospeso in aria perchè sentì una vocina sottile -Non mi picchiar forte!-


...fu bussato alla porta...entrò in bottega un vecchiettto il quale aveva nome Geppetto ...- Son venuto da voi, per chiedevi un favore. -Ho pensato di fabbricarmi da me un bel burattino di legno....che sappia ballare tirare di schema e fare i salti mortali. Con questo burattino voglio girare il mondo  per buscarmi un tozzo di pane e un bicchier di vino; ...

Mastr'Antonio..andò subito a prendere quel pezzo di legno ..cagione di tante paure....e Geppetto prese con sè il suo bravo pezzo di legno, ringraziato mastr'Antonio se ne tornò zoppicando a casa. 

La casa di Geppetto era una stanzian terrena ..nella paret di fondo si vedeva un camunetto col fuoco acceso, ma il fuoco era dipinto. e accanto al fuoco c'era dipinta una piccola pentola he bolliva allegramente e mandava fuori una nuovola di fumo che pareva fumo davvero. 

-Che nome gli metterò? disse fra sè e sè- Lo voglio chiamar Pinocchio. Questo nome gli porterà fortuna....allora gli fece subto i capelli..poi la fronte, poi gli occhi..che lo guardavano fisso fisso. ...poi gli fece i naso...che cominciò a crescere...poi gli fece la bocca, poi gli fece il mento, il collo, le spalle, lo stomaco le braccia e le mani. ....quando le gambe..  cominciò a corere per la stanza.. saltò nella strada e si dette a scappare...un carabiniere che lo acciuffò... Povero buattino-dicevano alcuni- Ha ragione a non voler tornare a casa, Chi lo sa come lo picchierebbe quell'omaccio di Geppetto....il carabiniere  rimise in libertà Pinocchio e condusse in prigione il povero Geppetto...

Cri cri cri ...

Pinocchio si voltò e vide un grosso grillo che saliva lentamente su su per il muro.

Pinocchio ha fame e cerca un uovo per farsi una frittata; ma sul più bello la frittata gli vola via dalla finestra

Pinocchio si addormenta coi piedi sul caldano e la mattina dopo si sveglia coi piedi tutti bruciati

Geppetto torna a casa e dà al burattino la colazione che il pover'uomo aveva portata con sè


Geppetto rifà i piedi a Pinocchio e vende la propria casacca per comprargli l'Abbecedario

Pinocchio vende l'Abbecedario per andare a vedere il teatrino dei burattini



Il burattinaio Mangifuoco regala cinque monete d'oro a Pinocchio perchè le porti al suo babbo Geppetto; e Pinocchio, invece, si lascia abbindolare dalla Volpe e dal Gatto e se ne va con loro






 L'Osteria del Gambero Rosso

Pinocchio, per non aver dato retta ai buoni consigli del Grillo Parlante, s'imbatte negli assassini



La bella bambina dai capelli turchini fa raccogliere il burattino: lo mette a letto e chiama tre medici per sapere se sia vivo o morto

Pinocchio mangia lo zucchero ma non vuole purgarsi; però quando vede i becchini che vengono a portarlo via, allora si purga. Poi dice una bugia e per castigo gli cresce il naso.



Pinocchio è derubato delle sue monete d'oro e per castigo si busca mesi di prigione

Liberato dalla prigione si avvia per tornare a casa della Fata ma lungo la strada trova un serpente orribile e poi rimane alla tagliuola

Pinocchio è preso da un contadino il quale lo costringe a far da can di guardia a un pollaio




Pinocchio scopre i ladri e in ricompensa di essere stato fedele vien posto in libertà.

...appena Pinocchio non sentì più il peso durissimo e umiliante di quel collare intorno al collo, si pose a scappare attraverso i campi  ...per la casina della Fata....ma la casina non c'era più. C'era invece una piccola pietra di marmo sulla quale si leggevano in carattere stampatello quelle dolorose parole: 

   QUI GIACE 

LA BAMBINA DAI CAPELLI TURCHINI 

MORTA DI DOLORE 

PER ESSERE STATA ABBANDONATA DAL SUO 

FRATELLINO PINOCCHIO

Passò su per aria un grosso colombo il quale soffemandosi gli gridò:- Cosa fai costaggiù?

piango-disse Pinocchio.....Conoscerai Geppetto?

Se lo conosco! E' il mio povero babbo...Mi conduci da li?

L'ho lasciato tre giorni fa sulla spiaggia del mare...si fabbricava da sè una piccola barchetta per traversare l'Oceano.....in cerca di te.

-Dov'è la barchetta?

-Eccola, laggiù, diritta al mio dito..

Gli è il mi' babbo! gli è il mi' babbo! - 

E parve che Geppetto ..riconoscesse il figliuolo. Tutt'a un tratto venne una teribile ondata e la barca sparì. Quand'ecco che udirono un urlo disperato e voltandosi indietro videro un ragazzetto che di vetta a uno scoglio si gettava in mare gridando: -Voglio salvare il mio babbo! ...nuotò tutta quanta la notte. ...alla fine venne un'ondata ..che lo scaraventè di  peso sulla rena del lido. 

Pinocchio ariva all'Isola delle <Api industriose> e ritrova la Fata....- Birba di un burattino! Come mai ti sei accorto che ero io? ..Mi lasciasti bambina e ora mi ritrovi donna; 

Pinocchio promette alla Fata di essere buono e di studiare, perchè è stufo di fare il burattino e vuol diventare un bravo ragazzo. 

...Dimmi mammina; dunque non è vero che tu sia morta?

-Pare di no-rispose sorridendo la Fata. 

-Io studierò. io lavorerò, io farò tutto quello che mi dirai. perchè insomma la vita del burattino mi è venuta a noia e voglio diventare un ragazzo a tutti i costi. Me l'hai promesso, non è vero? 

..Pinocchio ...andò alla scuola comunale...Ora avvenne che un bel giorno và coi suoi compagni di scuola in riva al mare per vedere il terribile pescecane

Gran combattimento fra Pinocchio e i suoi compagni uno dè quali essendo rimasto ferito Pinocchio viene arrestato  dai carabinieri. ..gLiaizzarono dietro un grosso mastino., Alidoro il suo nome.  Pinocchio correva e il cane correva più di lui. Sulla spiaggia il burratino spiccò un bellissimo salto  e andò a cascare in mezzo all'acqua . Alidoro invece che non sapeva nuotare ..cominciò ad annaspare 

-Aiutami Pinocchio mio! slavami dalal morte. ...-Ma se io ti aiuto a salvati mo prometti di non darmi più noia e di non corrermi dietro?

-Te loprometto! Te lo prometto!

...Il  burattino seguitò a nuotare . . vide sugli scogli una specie di grotta..vide uscire un pescatore  tanto brutto...- Ora vediamo un pò che pesci abbiamo presi!disse il pescatore...-Che razza di pesce è questo?..L'infelice Pinocchio a quest'antifona, cominciò a piangere a strillare e piangendo diceva: -Com'era meglio che fossi andato a scuola..Ho voluto dar retta ai compagni e ora la pago!. Mentre il pescatore era proprio sul punto di buttar giù Pinocchio nella padella, entrò un grosso cane... che ...riconobbe subito la voce di Pinocchio ...spicca un gran lancio da terra, abbocca quel fagotto infarinato e ..via come un baleno. 

-Quanto ti debbo ringraziare!  disse il burattino. Non c'è bisogno, replicò il cane. Tu salvasti me e quel che è fatto è reso.

- Come farò a presentarmi alla mia buona Fatina? 

...-Anche per questa volta ti perdono- gli disse la Fata.  

Ma ..

Pinocchio invece di diventare un ragazzo parte di nascosto col suo amico Lucignolo per il Paese dei balocchi.

...Dopo cinque mesi di cuccagna, Pinocchio con sua gran meraviglia sente spuntarsi un bel paio d'orecchie sinine e diventa unciuchino con la coda e tutto





...Perchè?...Perchè, Marmottina mia io sono un burattino senza giudizio.. e senza cuore.?.....

...il compratore del ciuchino.....che sarebbe rimasto zoppo per tutta la vita, gli  mise un sasso al collo lo gettò in acqua.. 

Pincchio andò subito a fondo .... e risalì...burattino....Intanto Pinocchio nuotava alla ventura , quando ecco uscir fuori dall'acqua e venirgli incontro una orribile testa di mostro marino...era quel gigantesco Pesce-cane ...che lo aveva raggiunto  e lo inghiottì....cammina, cammiana alla fine, trovò una piccola tavola apparecchiata con sopra una candela accesa e seduto a tavola un vcchietto tutto bianco...e a Pinocchio, gli riuscì di cacciar fuori un grido di gioia  e spalancando le braccia e gettandosi al collo del vcchietto, cominciò ad urlare: Oh babbino mio Finalmete vi ho trovato! Ora non vi lascio più, mai più, mai più!- Dunque gli occhi mi dicono il vero? - replicò il vecchietto stropicciandosi gli occhi

- Dunque tu se' proprio il mi' caro Pinocchio?

...Allora Pinocchio, offrendo il suo braccio a Geppetto che aveva appena il fiato di reggersi in piedi, gli disse: -Appoggiatevi pur al mio braccio, caro babbino e andiamo....in cerca di una casa o di una capanna....

e videro seduti sul ciglio di una strada il Gatto e la Volpe, ma non si riconoscevano più da quelli di una volta....-Mi avete ingannato una volta e ora non mi ripiglaiate più..."la farina del diavolo va tutta in crusca"...

Pinocchio e Geppetto seguitarono per la loro strada  finchè videro una bella capanna....videro il grillo parlante...ma ti rammenti di quando per cacciarmi di casa tua mi tirasti un martello di legno? - hai ragione Grillino ..e io terrò a mente la lezione ch mi hai data...e questa capanna?

-Mi è stata regalata da  una graziosa capra....

-Era la mia cara Fatina! singhiozzando e piangendo...dimmi Grillino dove potrei trovare  un bicchiere di latte per il mio povero babbo? 

-c'è l'Ortolano Giangio  che tiene le mucche... Pinochio andò ...

-Tirami su cento secchie d'acqua e io ti regalerò in compenso un bicchiere di latte...

Pinocchio si pose subito al lavoro...!

nella stalla vide un bel ciuchino... era Lucignolo...

Un mio compagno di scuola!

-Come? urlò Giangio avevi dei somari per compagni di scuola!...Figuriamoci i belli studi che devi aver fatto!... Il burattino, sentendosi mortificato, non rispose ma prese il suo bicchiere di latte  e se ne tornò alla capanna e così per più di cinque mesi a  fare ed imparare tanto altro.

Una sera...andò a letto e si addormentò. E nel dormire gli parve di vedere in sogno la Fata-Bravo Pinocchio! io ti perdono tutte le monellerie  ...

Svegliatosi si accorse che non era più un burattino di legno ma ch era divntato invece un ragazzo  come tutti gli altri. Appena si fu vestito gli venne fatto di mettere le mani nelle tasche e tirò fuori un piccolo porta monete d'avorio sul quale erano scritte queste parole.<La Fata dai capelli turchini restituisce al suo caro Pinocchio i quaranta soldi e lo ringrazia tanto del suo buon cuore> Apeto il portafogli invece di quaranta soldi di rame vi luccicavano quaranta zecchini d'oro tutti nuovi di zecca.

...Questo improvviso cambiamento in casa nostra è tutto merito tuo -disse Geppetto....perchè quando i ragazzi di cattivi diventano buoni hanno la virtù di far prendere un aspetto nuovo e sorridente anche all'interno delle loro famiglie...e poi gli accennò un grosso burattino appoggiato alla seggiola col capo girato da una parte con le braccia ciondoloni e con le gambe incrocicchiate e ripiegate a mezzo da parere un miracolo se stava ritto.  

......



IL SIMBOLISMO DI PINOCCHIO E LA MAGICA LETTURA DI MADE'
La fortuna meritata di Pippo Madè e della sua lettura segnica della favola di Carlo Collodi ci impegnano nella ulteriore riflessione sul capolavoro del <Pinocchio>


Come andò che maestro Ciliegia, falegname, trovò un pezzo di legno che piangeva e rideva come un bambino

Geppetto, tornato a casa, comincia a fabbricarsi il burattino e gli mette il nome Pinocchio. Prime monellerie del burattino








...Uno dei valori fondamentali di un libro, scritto da un artista, è quello di avere la possibilità di tante interpretazioni, quante la realtà stessa, secondo il punto di vista da cui si guarda; e che un libro che non abbia questa fcondità è un 'opera morta o meglio un fossile di libro, perchè già pietrificato nel suo astratto significato. Il valore di Pinocchio è per me nell'avventuroso processo per cui di un burattino è un modo d'esser schiavi; l'avventura di PInocchio è quella di un essere che conquista la propria libertà.
Qualche spirito bizzarro potrebbe  pensare che Pinocchio sia più libero da burattino, perchè ciò gli concede di abbandonarsi al capriccio del momento e di correre tante avventure, alcune delle quali riuscirebbero fatali ad un uomo; che egli insomma goda della sua natura di burattino e, diventato uomo, attraverso l'accettazione di doveri ed impegni sociali, e il piegarsi al lavoro produttivo, egli perda questa libertà. 
Ma è evidente che quel che manca in questo caso è il concetto della libertà. 
Pinocchio burattino è il facile trastullo dei richiami della vita, dallo spettacolo dei burattini, che non diventeranno mai uomini perchè tenuti al filo da un burattinaio (Pincchio è un burattino senza burattinaio, ma con un papà), alle promesse della ricchezza improvvisa e senza fatica, alla gioia del paese dei balocchi. PInocchio è lo schiavo delle buone intenzioni e delle attrattive, della seduzione degli uomini e delle cose. 
.....





TESTO -BIBLIOTECA ITALIANA PER IPOVEDENTI








IL POEMA DI PINOCCHIO IN DIALETTO SICILIANO

Cc'era 'na vota, picciriddi cari..
.- Un re- rispunni tu, nicu letturi.
Cc'era 'na vota...Nun cci po' arrivari 
cu la tò 'ntelligenza e lu valuri.
Cc'era 'na vota un lignu di catasta 
ch'è bonu pi la stufa e tantu basta.