ELISA MESSINA


Dedicato
all'Artista monrealese
E l i s a   M e s s i n a


...Certe scelte portano, inevitabilmente, a percorrere strade più difficili di altre, i cui elementi però, risultano alla lunga, più gratificanti. E' questa la filosofia che, nel mio lavoro di ceramista, mi ha tenuta lontana dalle tentazioni delle facili soluzioni, dal successo conquistato a buon mercato.

Ho scelto di essere me stessa, con tenacia ed ostinazione, derivando da questo mio impegno, un consenso che è stato anche, sollecitazione a fare sempre meglio e di più 


Elisa Messina


la figlia Maria Grazia Bonsignore

...La sua attività ha inizio nel 1961 quando fonda, all'ombra delle torri centenarie, il laboratorio e la scuola di ceramica.
Dalle sue mani, nascono visi di donne, vasi antropomorfi, sculture, piatti ispirati ai rosoni normanni dell' abside. La sua intensa sicilianità si ritrova nelle espressioni delle figurine dei mestieri, nelle illustrazioni della giara di Pirandello, nel giallo odoroso dei suoi limoni, nel rosso inebriante dei melograni.
Donne modellate su vasi a lucignolo, espressioni intense e sognanti che si ritrovano nelle bocce, nei piatti smaltati, nei dipinti ad olio. Assieme ad esse, le colombe, a gruppi, accostate a vasche e conche di diversa foggia, solitarie, a volte adornate da piume immaginarie, sempre uniche testimoni della ricerca di pace, di candore. 
Il blu che affiora sui piatti e vasche ed ancora su brocche e samovar, su piccole tazze decorate, create negli anni settanta. 
Straniti gruppi di giocolieri, piccoli omini sovrapposti, dai visi tondi, le braccia rivolte verso l'altro, a volte reggono un filo...a volte il filo è spezzato, come le braccia delle Donne di Elisa, metafora della condizione di "impotenza" della donna siciliana dei primi anni Sessanta.
I fiori, protagonisti delle sue prime creazioni, i vasi panciuti, le alzate, i lunghi candelabri blu o prugna arricchiti da tralci di lilium o piccole margherite. 

In omaggio alla tradizione presepiale siciliana e napoletana, Elisa ha creato i suoi pastori, figure di intensa espressività, realizzate interamente a mano, in terracotta e tessuti antichi, che rinnovano nei suoi estimatori, il piacere di collezionare.
la Sacra Famiglia, il re arabo sul cammello, il moro genuflesso, lo zampognaro, il pastore che porta in spalla la pecorella ed il suo carico di formaggi, la portatrice d'acqua, la vecchina col fascio di legna, sono alcuni dei personaggi che si possono ammirare nella sua bottega  
La figlia, Maria Grazia Bonsignore

  mariagraziabonsignore@gmail.com  


LE OPERE ARTISTICHE DI ELISA




















































































































"Dalla terra nasce ogni terraglia, dal fuoco, dall'aria, dall'acqua nasce ogni forma dell'informe, dal miscuglio l'ordine, la bellezza dal bisogno, l'armonia dal necessario.
Amore e pazienza muovono il mondo, muovono mano, intelligenza, creano il piano e il fondo, il pieno e il vuoto, il concavo e il convesso".
Così, Vincenzo Consolo in "Nottetempo, casa per casa", ricorda come l'uomo ha sfruttato tre dei quattro elementi dei quali, secondo la tradizione, si compone l'universo, e sono i tre elementi di cui l'uomo fin dalle origini si è servito per la terracotta.
Elisa Messina, l'artista...a un tiro di schioppo dalla montagna della Moharda, nel cuore della Conca d'Oro, dove affondarono le mani i primi figuli di quest'arte, ha ripreso i segreti e, con una abilità professionale custodita chissà in quale gene, ne tramanda da decenni l'incanto.
Evidenti nei suoi smalti i segni della civiltà arabo-normanna che, nel suo laboratorio situato nell'antivilla, a pochi metri dall'antica torre della fornace, della Cattedrale di Monreale che custodisce la più vasta superficie musiva del mondo, impronta istintivamente il suo operare, ridando alla ceramica pulsazioni vitali, modulazioni inedite. Sono lucerne, vassoi, piatti, forme germinanti dal rapporto immediato con la natura, oggetti della vita familiare, personaggi del mito e della tradizione cristiana, mattonelle e anfore che si connotano per sobrietà e autenticità di lavorazione ed esprimono una "linea"che dice del suo talento e della sua personalità, senza ostentazione.
Sculture, dipinti e disegni completano la pratica creativa di questa artista che con acuzie folgorante, attraverso il colore declina nei toni più ispirati e fantasiosi la bellezza e la grazia femminile di trasparenze rare e fascinose. Una sfida e un atto d'amore che Elisa Messina, la cui arte è conosciuta ed apprezzata in Italia e all'estero, porta avanti con gusto nuovo plasmando l'impasto terroso che il fuoco vetrifica e non fonde, dando vita e colore.
Il valore quasi divino che l'uomo fin dall'antichità ha affidato alla ceramica, polvere d'argilla mista ad acqua, prova forse in questa mistica nascita una sua spiegazione e trova nelle opere di Elisa Messina una testimonianza che evoca le parole della Genesi: 
"E l'Eterno formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale, e l'uomo divenne un'anima vivente" .

Pino Giacopelli












"... e chiude tra labbra sottili il suo infinito silenzio..."

Elisa Messina:  l'attirano gli ori, i fondo-oro, le aureole, in questo simile agli uccelli (la gazza) e gli angeli; e, su tutto, il temporale d'oro della sua Monreale, musivo, nel quale sgrana gli occhi, il Cristo, terribile, e chiude tra labbra sottili il suo infinito silenzio.
L'oro di Elisa è la tela medesima: la texture laminare ed effusa. 
Lucido e leggero come seta, tarlato e tenero come un antico specchio.
Schermo chimico: alchemico della memoria.
Esso ri-vela (la natura più profonda dell'oro dev'essere misterica) un passato d'innocenza e terrori: un temps mort favolosamente, che n'est rien d'autre que nos gestes. 
Nient'altro che il gesto, qui appunto, delicato e finale, di dipingerlo.
Retournat vers l'invers, riconosciamo così con Elisa l'oro dell'infanzia, che contiene tutte le immagini, fuorchè la nostra.
Un oro metamorfico (filosofale?), che, di volta in volta, si fa segno - le filet mince e nero, che percorre (come il desiderio) un corpo nudo di donna: tutto il corpo che vede e che non vede;
monile e abito per anatomie imprevedibili;
signore scosciate e incappellate tra le caldane dei rossi e zitelle consumate da febbri rosaviola;
luna: una macchia di cielo più densa, rossa verde grigio oro: l'occhio del fulmine rimasto a contemplare il sereno e l'intimità delle donne;
sedia e divano e finestra chiusa dall'azzurro: la stanza <plaga del tempo>; 
putain rispettosa, vestita e svestita, in attesa (l'offerta quotidiana di Eva in un paradisodeserto), cui è rimasto, solo gioiello, una griglia di luce alla finestra;  
giovani innamorate in perpetuo ascolto di deliziosi uccelli muti;
fanciulla che tiene la sua anima in grembo: in forma di colomba;
padre e madre (il ritratto di famiglia), seduti, in posa, con in mezzo una figlia di ectoplasma;
amante che si muta in nano e cappello e vola intorno al capo dell'amata;
saltimbanchi che crescono inutimente l'uno sull'altro, come albero, ma senza frutto;
cavallo ecologico e uomini creati dalla costola della donna (la genesi rovesciata), mezzobusti, decollati o interi, che intonano a bocca chiusa il lamento di vivere, suo e d'ognuno.
La metamorfosi aurea dell'infanzia (essa forse adombra anche l'odierna impaurita innocenza del mondo) continua dentro e oltre la pittura di Elisa en pluma di memoria, en magico trasporte, perchè non si spiega per sempre e per tutti quel nostro primo, dolcissimo fuoco pieno di cenere.

G. F. Alliata


Nell'aprile dell'anno 2003, durante l'inaugurazione dell'apertura del Museo-Atelier di Elisa Messina,  di fronte al Duomo di Monreale, la giornalista Simonetta Russotto nella sua intervista chiede all'artista:  
- A cosa si è ispirata più spesso, nella sua arte? 
- "Sicuramente alla mia terra - racconta Elisa Messina - ai suoi colori sempre forti e vivi, ma anche al sole che da sempre la riscalda. Non avrei potuto creare, se attorno a me non ci fossero stati i suoi raggi, che con la loro energia mi hanno accompagnata".
- Quali sono le tecniche di lavorazione e i colori rappresentativi?
- "La tecnica è molto spesso, quella detta a "lucignolo"- dice ancora l'artista monrealese - si realizza con budelli di argilla attorcigliati. I colori, sono sempre stati la mia passione, studiare le loro reazioni chimiche una volta messi in forno, vedere la loro trasformazione ed ogni volta creare nuove sfumature. Uso molto spesso il blu, l'azzurro,  il giallo e l'arancio, che sono poi le tinte della Sicilia".
- Cosa ha in serbo nel futuro artistico?
- "Vorrei tornare al mio primo amore, la pittura. Prima di dedicarmi alla ceramica, infatti dipingevo, non mi dispiacerebbe riprendere questa passione"



L'Assessore alla Cultura On.le Avv. Salvino Caputo 
con la figlia dell'Artista, M. Grazia Bonsignore,  in occasione di un'esposizione artistica delle opere di Elisa Messina

Esposizione delle opere di Elisa negli spazi della Civica Galleria d'Arte "G. Sciortino" - ex Monastero dei Benedettini - "Santa Maria La Nuova"










Si attende l'arrivo dell'Artista per iniziare l'inaugurazione della sua esposizione artistica

(al centro, la seconda figlia dell'Artista monrealese, Lilly Bonsignore)

Il Sindaco Avv. Filippo Di Matteo accoglie l'Artista Elisa Messina con l'omaggio floreale 


Gli elogi più grandi e sinceri
un abbraccio da parte di tutti noi





  mariagraziabonsignore@gmail.com  



(r.m.)